Specialistiche

OSTEOPATIA VISCERALE

Molti sono a conoscenza dell’utilità dell’osteopatia nella risoluzione di disturbi muscolari e articolari, in particolare del collo e della schiena. Molti però non sanno che buona parte di questi disturbi sono dovuti ad un’alterazione posturale, causata da una tensione anomala degli organi interni, spesso latente e non conclamata.

osteopatia-visceraleI Visceri

Per visceri si fa riferimento agli organi addominali e toracici, e alle membrane connettivali che li avvolgono (spesso dette capsule). Essi sono ancorati direttamente o indirettamente allo scheletro del tronco mediante il tessuto connettivo (legamenti e fasce); quando questo si muove insieme alla colonna vertebrale, i visceri lo seguono, vincolati come sono ad esso, e ne permettono  i corretti movimenti. Quando invece si presenta una restrizione di mobilità, l’organo  mette in tensione la propria struttura connettivale che lo inserisce allo scheletro, impedendo un corretto movimento della colonna vertebrale. Gli organi altresì, sono costantemente messi in movimento dalla dinamica diaframmatica ad ogni atto respiratorio e quindi ne influenzano il meccanismo e a loro volta ne vengono influenzati.

OSTEOPATIA CRANIO SACRALE

osteopatia-cranio-sacraleLa Tecnica Cranio-Sacrale (CST) è dunque una terapia manuale non invasiva che si avvale del tocco manuale e si inserisce nel contesto riabilitativo in quanto, utilizzando modalità di palpazione e di mobilizzazione a livello fasciale, propone l’apprendimento di tecniche innovative sia per quanto riguarda “l’ascolto” del corpo sia per la peculiarità del tocco manuale.

Un altro campo di applicazione della terapia Cranio Sacrale riguarda i neonati e i bambini i quali presentano spesso particolari problemi relativi al S.C.S.

OSTEOPATIA PEDIATRICA

osteopatia-pediatricaL’osteopatia pediatrica è il caso più reale di medicina preventiva. È la terapia elettiva per il neonato che subisce in caso di nascita naturale il trauma da parto, in caso di cesareo invece permette la riattivazione da parte dell’osteopata del Meccanismo di Respirazione Primario. L’osteopata si prende cura del bambino considerandolo come un’unica unità funzionale di corpo, emozioni, mente e spirito. Ecco l’importanza che in molti altri paesi del nord Europa viene data al ruolo dell’osteopata fin dalla sala parto a fianco all’ostetrica, assistendo alla dinamica del parto per poi verificare, nell’immediato, se la dilatazione e la contrazione delle ossa del cranio, che sono collegate al sacro, avviene rispettando i limiti fisiologici.

PERCHE’ PORTARE UN BAMBINO DALL’OSTEOPATA?

osteopatia-bimbo“I tessuti posseggono una loro memoria” e tutto rimane impresso. Per questo è importante l’osteopatia nei bambini, perché evita che le disfunzioni si strutturino. Il passaggio della testa del feto lungo il canale del parto determina un modellamento delle ossa craniche ed uno stimolo meccanico essenziale per uno sviluppo regolare e di tutto il corpo. Se questo viene a mancare, come in caso di parto cesareo, l’intervento dell’osteopata può rendersi necessario per favorire una crescita più corretta possibile.

A seconda della disfunzione cranica presente, nel bambino possono infatti manifestarsi successivamente problematiche specifiche. Allergie, asma, faringiti, riniti, sinusiti, otiti, adenoiditi, difficoltà respiratoria possono essere legate ad un’alterazione del movimento delle ossa del cranio o di una scorretta mobilità del diaframma toracico. La presenza di disturbi del sonno, suzione difficoltosa, rigurgiti, difficoltà a deglutire, agitazione e irritabilità, coliche possono essere legate ad una tensione o compressione delle suture o dei tessuti membranosi intracranici che tendono a creare un’irritazione di strutture nervose alla base del cranio. Le alterazioni a carico della colonna e del sacro possono dare luogo a manifestazioni posturali che si evidenzieranno durante la crescita come scoliosi, dismetrie e dimorfismi degli arti inferiori (ginocchia vare, valghe, alterazioni dell’arco plantare). La presenza di emicranie, cefalee, strabismo, cattive occlusioni possono essere legate a lesioni o tensioni delle membrane intracraniche o cranio-sacrali.

QUALI PROBLEMI L’OSTEOPATIA PEDIATRICA PUO’ AFFRONTARE?

osteopatia-bimbiMolti neonati durante la poppata mostrano un’alimentazione difficoltosa, stancante e causa spesso stress meccanici a cranio, volto e gola. I nervi della lingua s’irritano nella porzione che fuoriesce dal cranio, rendendo così la suzione difficoltosa e dolorosa. Rigurgiti di latte tra le poppate, attacchi di pianto prolungato possono essere causati dall’irritazione del nervo vago che dalla base del cranio va allo stomaco, rendendo difficoltosa la digestione. Oppure lo stesso diaframma (muscolo respiratorio) può essere teso o fissato durante il movimento fisiologico, causando a sua volta difficoltà digestive. Nel torcicollo miogeno si sente spesso dire che l’eziologia è sconosciuta. In realtà nella maggior parte dei casi è provocato dallo schiacciamento di alcuni nervi, in particolare l’undicesimo nervo cranico (Accessorio), nel suo passaggio attraverso il forame giugulare, insieme al nono e decimo nervo, ed alla giugulare. L’osteopata interviene con una leggerissima pressione e dilatazione della sutura che si trova tra l’osso temporale e occipitale, per permettere la miglior fuoriuscita di questo nervo che va ad innervare i muscoli del collo e che quindi può dar luogo a questo dolore, con un risultato immediato. Nei casi di plagiocefalia posizionale l’osteopatia ha un’altissima percentuale di completo successo, e si è rivelata di grande aiuto nei casi di plagiocefalia primaria.

OSTEOPATIA PSICO NEURO ENDOCRINA

L’Osteopatia si basa sul considerare l’essere umano come l’unità di corpo, mente e spirito.

osteopatia-psico-neuro-endocrinaLa PNEI

Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), una disciplina che si occupa delle relazioni tra psiche e i sistemi di regolazione fisiologica che costituiscono l’organismo umano: quello endocrino, quello nervoso e quello, appunto, immunitario.  La medicina convenzionale occidentale ha iniziato ad indagare tale relazione solo a partire dagli anni ’30, in seguito agli studi del medico austriaco Hans Selye sullo stress. Ed è proprio lo stress ad avere un ruolo importante nello studio delle risposte psico-fisiche connesse all’intreccio dei tre apparati. Quando questo sopraggiunge, l’organismo viene invaso da determinati ormoni, tra i quali i più importanti sono l’adrenalina e il cortisolo. Se lo stress dura poco e si limita ad una fase acuta, l’effetto è inizialmente positivo: il lieve rialzo ormonale potenzia l’azione immunitaria, attiva delle reazioni fisiche di adattamento, migliora le capacità di concentrazione e di attenzione. Quando, invece, la mente del soggetto è coinvolta emotivamente in situazioni di sofferenza, dolore, rabbia, risentimento, sconforto o angoscia per periodi di tempo prolungati, le sostanze rilasciate, le stesse che nella fase di stress iniziale producono effetti positivi, diventano nocive come le tossine che inquinano il corpo. In questo stadio, che caratterizza lo stress cronico, si attivano dei meccanismi dannosi: tra questi, quello più importante è la diminuzione o la soppressione della risposta immunitaria. In conseguenza a stati di attivazione emozionale, si sono scientificamente riscontrate consistenti variazioni dei parametri immunitari: depressione e ritardo nella sintesi di anticorpi, fino ad arrivare a fenomeni patologici, come lo sviluppo di autoanticorpi, evento maggiormente associato alle malattie autoimmuni (ad esempio la tiroidite di Hashimoto o il diabete mellito di tipo I).

ciclo-dello-stress

OSTEOPATIA E POSTURA

osteopatia-e-posturaLa postura è di vitale importanza ai fini di un corretto equilibrio dell’organismo e per ridurre l’incidenza di diverse malattie. Il sistema posturale è un insieme molto complesso che schematicamente si compone da: sistema nervoso centrale e periferico, il piede, i muscoli, le articolazioni, l’occhio, il sistema cutaneo, l’apparato stomatognatico (sistema occlusale e lingua), l’orecchio interno. Il sistema nervoso centrale utilizza le informazioni ricevute da occhio, pianta dei piedi e cute in primo luogo, per avere la consapevolezza della posizione del corpo nello spazio e poter impostare correttamente quanto voluto nei confronti del mondo esterno e di se stesso. Se, nel tempo, sorgono problemi a qualsiasi livello, in un primo momento il sistema descritto cercherà di “compensare” in qualche modo, fino a quando potrà, ma successivamente a questi aggiustamenti si potranno verificare alcune delle seguenti patologie: vizi di appoggio plantare, spalla più alta, rotazioni del bacino, atteggiamenti scoliotici, testa inclinata. I pazienti lamenteranno nel tempo: cefalee, cervicalgie, nevralgie, difetti di masticazione e di occlusione dentale, click mandibolari, dorsalgie, lombalgie e lombosciatalgie.

Non esiste una postura “ideale” uguale per tutti ma una postura sana e funzionale. Una tale postura è quella che dà all’individuo un buon appoggio con rimbalzo e scarico del peso sui piedi e dai piedi a terra.

Un metodo efficace e complementare con l’Osteopatia per  trattare  i disturbi posturali è il metodo Meziérès – Souchard.

Il metodo Mézières fu inventato nel 1947 in Francia da una fisioterapista chiamata Françoise Mézières.metodo-mezieres

L’approccio Mézierista in via schematica consiste prima di tutto nel normalizzare secondo alcuni criteri la forma (struttura) di un corpo, sapendo che è essenzialmente tramite il gioco di retrazione e raccorciamenti muscolari (più spesso nella parte posteriore dell’abito muscolare) che si manifestano i dismorfismi (scoliosi, iperlordosi, cifosi, ginocchio varo o valgo, cancellazione delle curve, ecc). Riassumendo, se la forma di un corpo è deformata la funzione che ne consegue è falsata. Se vi sono disarmonie morfologiche vi saranno compensi e/o cattive sinergie, quindi potenzialità di patologie e di dolore. Vi è un’assoluta complementarità fra il metodo Mézières e l’osteopatia. Stesso approccio/contatto del paziente (ossa, viscere, fasce, muscoli)

(1) Il movimento è la vita, tutte le strutture anatomiche sono in movimento le une in rapporto con le altre (2) La struttura determina la funzione (3) L’omeostasi che è la capacità dell’organismo di riequilibrarsi e di autoripararsi.

Molte volte il male è distante dal posto di origine, quindi non bisogna confondere la causa del male ed il sintomo! Una storta della caviglia mal curata, che lascia come conseguenza, per esempio, una limitazione nell’ampiezza della flessione, dovrà compensarsi ad ogni passo:

  • in alcuni soggetti al ginocchio, che dovrà tendersi un po’ di più e forzare i legamenti generando così un dolore,
  • in altri all’anca, i cui tessuti non potranno più sopportare la compensazione (dolore all’inguine),
  • in altri ancora, in fondo alla colonna vertebrale (articolazione sacro-iliaca) che si troverà “sfregata” “forzata” ad ogni passo posteriore, tirando i legamenti e provocando a volte lombalgie resistenti a qualunque trattamento locale,
  • un gran numero di altre compensazioni potranno farsi in zone a volte le più inattese.

Una regione dorsale e toracica può trovarsi irrigidita, e così privata della sua mobilità fisiologica, a causa di una respirazione troppo corta (generata da uno stato di ansietà o d’inquietudine permanente), per delle posizioni nel lavoro d’ufficio eccessivamente fisse, per un vecchio trauma alla schiena, per un certo “comportamento” rigido, per un’artrosi che “inchioda” un poco alla volta la regione dorsale. Così, ogni volta che occorrerà guardare indietro, fare una manovra di parcheggio tra due macchine, prendere un foglio dietro di sé in ufficio, ecc…, la quantità di movimenti necessari dovrà essere effettuata in gran parte dalla colonna cervicale, dalla regione lombare, dalle spalle, e molto poco dalla colonna dorsale poiché quasi bloccata. Se l’organizzazione compensatrice si ripartisce male, le cervicali dell’uno si troveranno sovraccaricate di lavoro e molto rapidamente doloranti (cervicalgie, torcicolli), le lombari dell’altro dovranno operare in un lavoro per il quale non hanno una vocazione primaria e potranno “bloccarsi” in occasione di un cosiddetto “falso movimento”, le spalle di un altro ancora dovranno “forzare” e, a seconda della loro suscettibilità, potranno generare dei fenomeni infiammatori cronici (peri-artrite, tendinite). Si constata così che molto spesso il dolore appare in zone di compensazione e che il vero male resta nascosto nell’ombra, senza manifestarsi.

postura

“Il male non è mai là dove si manifesta”, dixit Mézières.

Risulta così evidente la ingenuità e la stupidità di una terapia che si rivolge unicamente ai sintomi nel quadro di una patologia cronica. Ed anche nei casi acuti, la vera causa delle vostre lombaggini o torcicolli   si trova in parti diverse dalle lombari e cervicali.